Attimo di pausa

Lilyvenn era molto stanca dopo i giri in città: era prima andata in Banca, poi in libreria, dove aveva avuto il piacere di conoscere un anziano conoscitore di arti magiche. Il tempo autunnale iniziava a farla rabbrividire, lei che era così abituata al clima mite della propria terra d'origine. Così, decise di entrare al risorante della città, ansiosa di bere e mangiare qualcosa di caldo.
Aprì la porta, e subito un piacevole tepore l'accolse...

La giovane fatina rimase un po' accigliata nel vedere una ragazza agitarsi come una forsennata sulla sedia, che le faceva gesti perentori per farla avvicinare. Forse tutti qui si comportano così pensò, Poi sorrise. Le piaceva quel modo di fare.
"Ciao!" disse, timidamente, andando verso il tavolo delle due ragazze.

Sì, in effetti Lilyvenn ancora non aveva capito chi si trovava davanti. Vedeva due ragazze bellissime, con dei vestiti stupendi, che le sorridevano eccitate. Seguendo l'invito della prima, si sedette al loro tavolo, e ordinò una tazza di tè caldo al cameriere (un bellissimo ragazzo!) che le passò accanto.
"Studentessa, sì" annuì, le guance rosse dall'imbarazzo. "All'inizio dell'anno entrerò a scuola, come apprendista fata"
Temendo di aver detto troppo, chiuse in fretta la bocca. La ragazza di fronte a lei aveva dei capelli davvero da sogno!!

Ecco, lo sapeva che prima o poi si sarebbe cacciata in un bel guaio. Lilyvenn, di fronte alle sue presidi, di sicuro non avrebbe trovato nulla da dire di divertente, avrebbe fatto loro una pessima impressione e sarebbe stata cacciata da scuola seduta stante. Non era lei ad essere pessimista, era la realtà.
La giovane avvampò. "P-Piacere, io sono Lilyvenn"
Cielo, sto già balbettando pensò furibonda con sè stessa. Non sono brava in queste cose!!
"Spero di riuscire a cavarmela nella vostra scuola" sorrise, timorosa. Di sicuro aveva detto la cosa sbagliata.

Lilyvenn sorrise. Okay, quella frase di Genoveffa aveva contribuito notevolmente a farle migliorare d'umore. "La mia storia?" disse, rifacendosi piccina picciò. "Be', non ho molto da raccontare... sono nata nel Regno di Giada, da una famiglia di nobili che mi hanno cresciuta, assieme alle mie sorelle, e mi hanno aiutata a... a farmi avanti nel mondo. Già da tempo pensavo di entrare in questa scuola, e quando avete accettato la mia richiesta mi sono catapultata qui pur essendo in anticipo bestiale! Alzò le spalle. "Spero che mi aiutiate a trovare in me quello che non ha trovato la mia famiglia...a trovare me stessa."