| Genoveffa entrò proprio nel momento in cui Anastasia usciva dalla Sala Luminosa. Sapeva come si sentiva la sorella, e cercò di farsi sentire quando le disse di stare tranquilla e fare tutto con calma. Ma nonera sicura che Anastasia l'avesse sentita, ormai lontana nel corridoio. Quella mattina Genoveffa (stranamente) si era alzata di buon'ora, aveva fatto un bel bagno caldo con tanto di bolle di sapone, si era vestita di tutto punto per la grande occasione ed era scesa per il castello, fino ad arrivare alla grande sala. I folletti stavano per finire il tutto: "Bel lavoro!" li incoraggiò. In effetti, la sala era magnifica: il lampadario di cristallo, maestoso nel suo gioco di colori, era stato pulito da cima a fondo, fino a farlo brillare di più, se mai fosse stato possibile. Ebbene, la sua luce illuminava tutta la stanza, arredata al centro con un grande tavolo rotondo, con tovaglie bianche e linde. Attorno al grande tavolo, sedie alte e comode aspettavano di essere occupate dalle future studentesse. Al centro, una composizione floreale dava un tocco di colore blu a quella stanza bianca e splendente, dando nell'occhio. In effetti, il suo vestito s'intonava benissimo proprio a quel tocco blu: il corpetto era verde acqua, ricoperto di punti luce ( e di luce ce n'era tanta in quella sala!!) che formavano dei disegni astratti; le spalle chiare di Genoveffa erano coperte da una piccola manica blu oltremare, e lo stesso colore aveva la gonna lunga che nasceva subito sotto il corpetto. Di certo, aveva cambiato anche il suo fiocco quotidiano: era esattamente come il corpetto, con varie sfumature dal verde all'azzurro, cangiante grazie anche ai brillantini. Aveva arricciato i capelli neri ciocca per ciocca, tinto le labbra di un rosa più scuro del solito che le faceva risaltare gli occhi azzurri. Tutto era perfetto. Avrebbe voluto andare a vedere cosa combinava la sorella, ma sapeva che questo avrebbe fatto innervosire Anastasia ancora di più; quindi decise di lasciar perdere, e stette lì a passeggiare per la sala, in attesa dell'arrivo delle studentesse.
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